Terzopiano Autogesito e Collettivo BreakOut hanno il piacere di presentarvi….. La smorfia 2011.
La smorfia è una collettiva fotografica autogestita e autofinanziata dal Terzo Piano Autogestito sul tema della Smorfia ovvero l’interpretazione dei 90 numeri del lotto. La partecipazione è libera e gratuita. L’estrazione dei numeri averrà panariello alla mano e sarà del tutto casuale.
Tema
“L’operaio diventa una merce tanto più a buon mercato tanto più crea delle merci. L’oggetto prodotto dal lavoro sorge di fronte al lavoro come un ente estraneo, come una potenza indipendente dal producente [..] lo stesso lavoro diventa un oggetto di cui egli può impadronirsi solo con lo sforzo più grande e le interruzioni più irregolari [..] la libera attività consapevole è il carattere specifico dell’uomo. Ma la vita stessa appare, nel lavoro alienato, soltanto mezzo di vita.
Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici
Il lavoro, inteso in senso generale, è l’applicazione che l’uomo fa delle proprie energie spirituali e fisiche sulla natura, diretta a conformare delle opere nonchè a realizzare la propria stessa natura umana. Tramite il lavoro l’uomo produce il mondo e se stesso, come individuo, come società, come specie. Oggi viviamo un momento storico nel quale la ricchezza massimamente concentrata domina il lavoro fino ad annichilirlo. La produzione della ricchezza in forma astratta di valore monetario sembra addirittura indipendente dal lavoro. Dilaga lo spettacolo di una speculazione finanziaria che cresce sulla distruzione dei posti di lavoro ed il saccheggio di intere economie nazionali. Il prodotto cancella il processo e si smaterializza. Ma il lavoro e la sua negazione (sia come disoccupazione che come ricchezza alienata) ci circondano. Vale la pena di dargli un’occhiata. E’ un animale strano, il lavoro, messo alla corda può imbizzarirsi, cercare altre strade. Il lavoro come è, come tenta di essere, come potrebbe essere. E’ possibile porre il lavoro, le sue differenze, come tema di indagine visiva? Ovviamente non siamo interessati ad una ricognizione dei lavori particolari sotto l’apetto tecnico, intesa quasi a comporre un catalogo merceologico di sapore presepiale (il meccanico, l’impiegato, il bancarellaro, etc.). Piuttosto, ad una riflessione sui diversi significati, individuali ma soprattutto sociali, che il lavoro assume per le persone che lo svolgono. Il lavoro come rapporto sociale. Non è un tema semplice da esplorare con una fotografia ma ci sembra interessante tentare. Qualche interrogativo. Quali sono le differenze interne al lavoro da indagare? Innanzi tutto quelle che spingono l’uomo a lavorare. Si lavora per obbligo o per libertà, per gioia e per bisogno. Il lavoro può essere solo un mezzo di scambio per ottenere qualcosa oppure individuare nel suo prodotto diretto il proprio fine ultimo. Proviamo a visualizzare. Prima immagine: due persone curano un bambino. Una, perchè è suo figlio; l’altra, perchè è il suo mestiere. Lavori tecnicamente coincidenti differiscono radicalmente per il diverso rapporto istituito tra il lavoratore e le sue motivazioni. Il lavoratore alienato non controlla perchèlavora e come. Il lavoro salariato è alienato perchè non domina gli strumenti di produzione nè il prodotto del suo lavoro. Domande inutili, quando per molti il problema è trovare un lavoro, qualunque sia? Ma proprio in questa scissione tra chi lavora e chi comanda il lavoro riposa la ragione per cui il lavoro può essere dominato, manipolato e annichilito, per cui la ricchezza produce disoccupazione ed il massimo storico della capacità produttiva umana coincide con i più profondi abissi di miseria e sfruttamento. Andiamo avanti. Seconda immagine: un morto sul lavoro. Cosa esprime? Un’insufficienza tecnica o il rapporto sociale che l’ha determinata? Terza immagine: un ambiente di lavoro. Forse è un ufficio, forse una fabbrica, forse una strada. Forse uno spazio occupato, dove si costruisce qualcosa.Oggetti, tracce, volti. Esprimono solo mere adiacenze oppure ci dicono qualcosa dei rapporti tra gli uomini e le loro attività?
Ci fermiamo qui. Forse è troppo, forse troppo poco. Ma ora la parola spetta a voi .
ESTRAZIONE/ LUNEDI’ 7 NOVEMBRE/ ORE 18.00
INAUGURAZIONE/ MARTEDI’ 20 DICEMBRE/ ORE 18.00
PALAZZO GRAVINA/ FACOLTA’ DI ARCHITETTURA/ VIA MONTEOLIVETO