In risposta all’articolo SESSO CON LODE. Corriere dell’Università 09/11

Liberalizzazione del sesso.  

”Molto belli i 10 giorni di vacanza che ho passato ad agosto, peccato che ho finito i miei risparmi, per le vacanze se ne parla l’anno prossimo.” “Ora bisogna mettersi a studiare, cercare una casa; gli affitti aumentano, magari  riesco a trovare un lavoro, ma sarà un casino! Per quanto mi pagano e per le ore che faccio non riuscirò mai a finire gli esami nella sessione!” “Oggi il professore mi ha chiesto anche di stampare altre 10 tavole a colori, ovviamente non con la sua stampante  del dipartimento che potrebbe mettere a disposizione!”….  “Ahhhh è iniziato proprio bene quest’anno di merda!”

Su per giù questi potrebbero  essere i  pensieri  di una studentessa, in una mattina particolarmente negativa, magari mentre aspetta il treno che non passa a causa dei tagli ai trasporti.  Ed ecco che finalmente giunta all’università, mentre sorseggia il suo caffè e fuma la sua sigaretta, si imbatte in una copia omaggio del “Corriere dell’Università job” (“il primo e più diffuso giornale di informazione per gli studenti universitari italiani”) che inizia a sfogliare pensando di trovare qualche articolo sul mercato del lavoro, per pensare come indirizzare i propri studi; cosciente del fatto che ormai l’università ha completamente perso il suo ruolo formativo, e quel po’ che resta in piedi, dopo i continui tagli che si susseguono anno dopo anno,  è dettato prevalentemente dalle esigenze del barone e dell’impresa di turno che viene a lucrare gratuitamente sulle fresche menti degli studenti in cerca di futuro. Nulla di tutto ciò, questa volta, il primo articolo che la studentessa trova su questo numero di settembre si intitola SESSO E UNIVERSITÀ, con l’immagine di un affascinante biondina che accarezza i capelli brizzolati di un qualche uomo di successo. Basta part time, fare da assistenti ai professori, passare le ore nei col center  e nei locali per arrotondare! La novità viene dagli Stati Uniti, e si inizia a pubblicizzare anche qui. Giovani studentesse che si prostituiscono  a vecchi affaristi, grazie al web. E Nell’articolo, che occupa le due pagine centrali, spiega in modo simpatico questa nuova realtà esponendo come poter entrare in questo  meraviglioso giro d’affari. In America il sito “seekingArragement” sta spopolando, e l’articolo descrive di come il fenomeno ha acquistato un vero volto imprenditoriale .

Privatizzano  sanità, istruzione, trasporti, svendono immobili e beni pubblici e perché non proporre di svendere legalmente  anche il corpo delle giovani donne? Come se fosse la cosa più normale del mondo?
“Le  Sugar Baby  di mattina sono testa, e di sera diventano corpo”.
“ Una delle principali ragioni per cui si cercano sugar babies è il solievo di una donna che ti allontani dallo stress, quindi mantieni le tue aspettative emozionali sottocontrollo, il tuo sugar daddy non è pronto per un impegno a lungo termine”.
Ma, va spiegato a questi signori, che nonostante il nostro essere donne, siamo anche esseri umani, e  purtroppo la nostra testa, facendo parte del corpo, non può essere staccata a piacimento.

“Il numero uno dei siti web di incontri per relazioni reciprocamente vantaggiose”   Recita la pubblicità del sito. Ma non si capisce dove sia il vantaggio reciproco, dato che da un lato c’è una giovane studentessa super ricattabile, disperata perché non sa come fare a tirare avanti e si vede un futuro ancora più incerto. Costretta a cedere il proprio corpo. Dall’altro un ricco maiale sfruttatore. Che mette mano al suo gonfio portafogli  per cedere qualche regalo e un po’ di soldi.

Non è una critica puritana, quella che vogliamo fare. La libertà e l’emancipazione passano anche per decidere giorno per giorno cosa fare del proprio corpo; né teniamo particolarmente al concetto di famiglia cristiana o della mulino bianco, ma tra Escort,  Marcegaglia e Papa il dibattito in Italia sull’emancipazione femminile crea spesso molta confusione. Il problema non è per nulla scomparso ma sembra essersi ancora più radicalizzato in una questione di classe, esaltando il ruolo dalla donna in carriera, una piccolissima minoranza, che detiene un certo potere negli affari socio economici, e dimenticando la subalternità della donna che resta  una questione ancora ampiamente aperta riscontrabile facilmente nel quotidiano quando parliamo del lavoro di cura, delle immagini pubblicitarie, della maggiore ricattabilità sui luoghi di lavoro, nella violenza per le strade e nelle mura domestiche, e dei ricatti per prestazioni sessuali che vengono subiti all’ordine del giorno anche negli ambiti accademici (di cui il nostro giornale sembra non tener conto), fino ad arrivare al mercato della prostituzione delle schiave immigrate.

Sempre che oggi più che mai bisogna alzare al testa per rivendicare i nostri diritti! L’antisessismo come l’antifascismo sono concetti che non devono essere mai separati dal lavoro politico, di lotta e resistenza che va fatto contro ogni sfruttamento. Per rivendicare il nostro diritto ad un mondo più giusto, e ad un futuro dignitoso!

EAT THE RICH!!!
Break out the wall!

L’articolo.
http://www.corriereuniv.it/cms/2011/09/student-services/

All’interno dello speciale:
Le cinque regole di una sugar baby. Parola di Brandon Wade
Come trovare un Sugar daddy

Sito americano:
http://www.seekingarrangement.com/

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