Il 26 gennaio in tutta Italia si sono verificate 52 perquisizioni che hanno portato a 26 arresti e 16 denunce a piede libero per le mobilitazioni contro la costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione (TAV). Le accuse sono resistenza, violenza, lesioni a pubblico ufficiale e riguardano in particolare i fatti di Chiomonte del 3 luglio, quando una grandissima manifestazione si era opposta alla costruzione del “fortino”, creato per proteggere il cantiere di questa grande opera.
Ma alla popolazione della Val Susa, come a tutti noi, un modello di sviluppo incentrato su devastazione del territorio e sempre maggiori profitti per speculatori e padroni vari, non serve. Continua a leggere