Comunicato di solidarietà ai compagni dello Z.E.R.O81 e del Fanon; e di denuncia all’ingresso della polizia all’interno dell’università.
Il collettivo Architettura Preoccupata esprime la propria solidarietà alle realtà napoletane in lotta che hanno voluto affermare i propri percorsi politici tramite l’occupazione degli spazi Z.E.R.O81 e Fanon.
Consapevoli del fatto che uno spazio occupato è uno spazio libero dai ritmi come dai meccanismi regolati dalle autorità accademiche; uno spazio dove liberamente si portano avanti discussioni e politiche che decostruiscono quel complicato processo di indottrinamento, ricompense, punizioni ed ideologie ad hoc che porta ad una società condizionata e manipolata.
Uno spazio dove le pratiche di autogestione ed autorganizzazione degli studenti rispondono alle esigenze ed alla volontà degli stessi a praticare esperienze di democrazia diretta, dove ogni studente si fa carico delle sue responsabilità nell’ambito di ogni iniziativa, rifiutando ogni forma di delega.
Uno spazio dove il confronto tra gli studenti ed altre realtà costruisce una coscienza critica rispetto al contesto sociale, economico e culturale attuale, con l’obiettivo di essere soggetti attivi nella costruzione di un futuro che non risponda alle regole del mercato.
Gli ultimi mesi hanno visto la mobilitazione massiccia degli studenti contro la volontà del governo italiano di effettuare tagli al mondo dell’istruzione e della cultura in un clima in cui la crisi globale colpisce le fasce più deboli della società, ostacolando l’ingresso al sapere a tutti.
Il mondo del lavoro è sotto l’attacco continuo di imprenditori e governi che impongono la precarizzazione dei lavoratori; basti pensare al caso Marchionne e alle dichiarazione di Federmeccanica riguardo i contratti nazionali e aziendali.
Di tutta risposta alle nostre iniziative e rivendicazioni in qualità di studenti lo Stato e gli organi accademici, sordi rispetto alle nostre istanze, agiscono con metodi repressivi! Un chiaro segnale sono le 8 denunce inviate la settimana scorsa ai compagni del movimento per l’occupazione dei binari della stazione centrale di Napoli del 22 dicembre 2010, piuttosto che gli atti intimidatori di questi giorni da parte della Digos a studenti e attivisti. Per finire col rifiuto al dialogo della Rettrice dell’Ateneo “Orientale” di Napoli Lida Viganoni , che ha deciso lo sgombero della ex mensa; il locale è stato così invaso dalle forze dell’ordine che da ben 40 anni non si vedevano all’interno delle università italiane.
Gravissimi sono gli atti di attacco diretti agli studenti da parte degli agenti in assetto antisommossa con lancio di lacrimogeni all’interno di aule studio, scambiando gli spazi universitari per campi di combattimento, roba da dittatura militare!
Noi studenti non resteremo a guardare il progressivo smantellamento dell’Università Pubblica senza far nulla, non ci fermiamo di fronte agli atti di repressione ed intimidazione delle autorità che tanto si vantano di definirsi “democratiche”. Ma continueremo a lottare per contrastare tutte le strategie che attentano alla nostra libertà e al nostro futuro .
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